E’ noto come nel 1863 nella Conferenza internazionale di Ginevra si gettassero le basi di una grande associazione per soccorrere i malati e i feriti di guerra. Questo nobile concetto divenne presto un fatto compiuto e fu coronato da felice successo con la Convenzione Internazionale del 22 Agosto 1864, cui il Governo d’Italia aderì tra i primi stati d’Europa.
Solo in seguito si formò, a Roma e con il suffragio dei Comitati locali, un Comitato Centrale che rappresentasse e dirigesse l’Associazione. Nella Circolare n° 1 del Comitato Centrale della “Associazione Italiana di soccorso ai malati e feriti di guerra” , indirizzata agli Onorevoli Signori Sindaci dei Comuni del Regno e trasmessa il 5 Novembre 1877, si legge : “ciò avvenne per la generosa iniziativa del Comitato Milanese , che volle cedere alla capitale la centralità, affine di rendere più efficace ed uniforme l’azione, più facili i rapporti col Governo e in particolar modo col Ministro della Guerra, ai cui ordinamenti l’opera dell’Associazione deve essere quanto più è possibile coordinata.” Il testo della circolare prosegue con l’oggetto principale : un appello ai Sindaci affinché perorando la causa della Croce Rossa nei loro Consigli municipali sottoscrivessero l’acquisto di azioni da lire 10 a favore del Comitato Centrale.
La componente giovani, Croce Rossa Italiana Giovanile, compare per la prima volta nei documenti dell’archivio comunale nel 1930 con funzioni parascolastiche di organizzazione dei fanciulli e degli adolescenti.
Con l’ordinanza commissariale n. 552-12 del 23 novembre 2012 e sulla base del Decreto Legislativo 28 settembre 2012, n. 178 di riorganizzazione dell’Associazione italiana della Croce Rossa, «il Commissario Straordinario della C.R.I., con propria ordinanza, modifica lo statuto vigente della C.R.I. riducendo il numero delle attuali componenti volontaristiche non ausiliarie delle forze armate». Di fatto l’atto dà il via allo scioglimento delle Componenti Volontaristiche CRI civili. Sarà la successiva Ordinanza Commissariale n. 0567-12 del 3 dicembre 2012, con cui il Commissario Straordinario approva il Regolamento dei Volontari della Croce Rossa Italiana, a sancire la scomparsa definitiva delle Componenti Volontaristiche civili della Croce Rossa Italiana; per cui non più Volontari del Soccorso CRI, Volontarie del Comitato Nazionale Femminile CRI, Pionieri CRI e Donatori di Sangue CRI ma Volontari CRI.
Rimangono quasi inalterate le Componenti Ausiliarie delle Forze Armate della Croce Rossa Italiana:
Corpo militare – che svolge le proprie attività anche all’estero o in scenari operativi ad alto rischio e che – con il Decreto Legislativo 28 settembre 2012, n. 178 – diventa Corpo Militare Volontario, non più soggetto alla disciplina militare;
Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana – le “crocerossine” (o “sorelle”), asse portante degli interventi sanitari più strutturati sia in Italia che all’Estero, si entra attraverso un corso di 2 anni riservato a donne dai 18 ai 45 anni;
I Volontari della Croce Rossa Italiana, adeguatamente formati e preparati, secondo le proprie inclinazioni, possono svolgere tutte le attività istituzionali dell’Associazione, nel rispetto dello Statuto della C.R.I. ed in linea con gli obiettivi strategici dell’Associazione e con la strategia della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. L’azione quotidiana ed organizzata dei Volontari C.R.I. nelle aree di attività della C.R.I. consente il raggiungimento degli obiettivi riportati nella carta dei servizi.
Le attività svolte seguono gli obiettivi della strategia 2030:
- Creare una struttura organizzativa forte per adempiere al mandato umanitario della Croce Rossa Italiana;
- Responsabilizzare e coinvolgere in modo attivo i volontari e promuovere una cultura del volontariato;
- Promuovere e diffondere i Principi Fondamentali e i valori della Croce Rossa e il diritto internazionale umanitario;
- Tutelare e promuovere l’educazione alla salute e sicurezza delle persone;
- Promuovere una cultura dell’inclusione sociale per un’integrazione attiva delle persone in situazioni di vulnerabilità;
- Rispondere alle situazioni di emergenza e aumentare la resilienza delle comunità, puntando sulla prevenzione e preparazione;
- Cooperare attivamente con il Movimento Internazionale e le sue componenti.